Sappiamo che il nuovo Ddl Sicurezza introdurrà una serie di nuovi reati, tra cui quello di blocco stradale, con la norma anche soprannominata “anti-picchetti sindacali”. Ciò potrà avere implicazioni sulla vita dei lavoratori e delle lavoratrici che parteciperanno a manifestazioni sindacali, con una stretta repressiva e tesa alla criminalizzazione delle proteste. La CGIL come pensa di rispondere a questo attacco alla mobilitazione collettiva del mondo del lavoro?
Il “Decreto Sicurezza” altro non è che il proseguimento di una politica reazionaria improntata a restringere gli spazi democratici, a mortificare il Parlamento, a criminalizzare qualunque forma di dissenso. La CGIL ha espresso con forza il proprio dissenso nelle numerosissime iniziative, con i presidi in tantissime città e con lo sciopero generale, con manifestazioni che hanno coinvolto 500.000 persone. Ora occorre continuare.
Quali pensa che potranno essere le strategie concrete e le azioni da porre in essere per evitare che gli effetti del Ddl Sicurezza si abbattano sui lavoratori e sulle lavoratrici, peggiorando lo stato di precarizzazione del lavoro?
Una grande mobilitazione democratica portata avanti con costanza, che coinvolga non solo le rappresentanze sociali ma anche tutte le forze politiche che si rivedono nell’antifascismo e nella Costituzione repubblicana fondata sul lavoro. Lo dico perché nel provvedimento si rintracciano suggestioni autoritarie che guardano agli anni più bui del nostro Paese.
Come agisce il sindacato per farsi promotore della sensibilizzazione, presso l’opinione pubblica, rispetto a questi temi?
Informa i lavoratori e i cittadini di un allarme democratico che oramai da tempo persiste nel nostro Paese, promuove, come detto, una fase di prolungata mobilitazione già iniziata per la CGIL e coinvolge in questo percorso la più ampia alleanza democratica.
A Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, durante il prossimo fine settimana saranno allestiti dei gazebo finalizzati a creare consapevolezza in città in merito al DDL Sicurezza. Parteciperà?
Certamente parteciperò alle iniziative a Cava. Mi sembra, in questa fase, per quel che ho espresso, non solo necessario, ma un dovere per tutti coloro che hanno a cuore la democrazia. Il conflitto, se espresso in termini nonviolenti, è l’essenza di ogni democrazia, chi tenta di soffocarlo, guarda in altre direzioni. Occorre, quindi, non sottovalutare il rischio di una torsione democratica possibile in Italia e in Europa. I fascismi spesso iniziano così , con la loro sottovalutazione.
Intervista a cura di Giorgia Bozzetto
Credits immagine in evidenza: Valentina Stecchi