Per troppo tempo, il sindacato degli insegnanti dell’Eswatini (il Paese dell’Africa meridionale precedentemente noto come Swaziland) è stato preso di mira dalle autorità.
Il mese scorso, la Conferenza Internazionale del Lavoro riunita a Ginevra ha espresso “profonda preoccupazione per il deterioramento dell’ordine pubblico e per il suo impatto negativo sui diritti sindacali in Eswatini, oltre che per una cultura di impunità per i crimini contro i sindacalisti”.
L’OIL ha esortato il governo ad adottare misure efficaci, urgenti e tempestive per astenersi da trattamenti violenti, intimidazioni o molestie (comprese quelle giudiziarie) nei confronti di dirigenti e membri dei sindacati del settore dell’istruzione che svolgono attività sindacali legali , e a condurre indagini indipendenti sulla persecuzione di Mbongwa Dlamini, presidente del sindacato degli insegnanti.
Ora Education International (EI), la federazione sindacale mondiale che rappresenta oltre 32 milioni di insegnanti, ha lanciato un’importante campagna a livello globale a sostegno del sindacato degli insegnanti in difficoltà in Eswatini.
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