Si conclude oggi la settimana di mobilitazione che ha visto gli operatori sociali in presidio permanente sotto palazzo S. Giacomo, sede del Comune di Napoli.
Gli operatori hanno manifestato contro la precarietà, contro i tagli alla spesa sociale, la chiusura di alcuni servizi, per rivendicare il pagamento da parte dell’Ente pubblico degli arretrati dovuti, monitorare l’erogazione di una prima tranche di 20 milioni di euro di finanziamenti scaduti, ottenere un tavolo tecnico con gli amministrativi comunali ed un tavolo politico con gli assessori al bilancio ad alle politiche sociali al fine di determinare un piano certo di rientro del debito da parte del Comune e stanziamenti concreti per le politiche sociali nel bilancio comunale.
Per molti giorni le richieste degli operatori sono state ignorate, mentre la piazza antistante il Palazzo comunale si riempiva di tante manifestazioni di protesta, oltre la presenza stanziale (un mese di presidio permanente) dei precari Bros.
Si sono succeduti i lavoratori della Lavajet, i tassisti, gli ambulanti immigrati, tutti portatori di bisogni inascoltati ed insoddisfatti.
Per i Bros, in particolare, la risposta è stata solo di carattere repressivo. Qualcuno ha dichiarato che hanno fatto fuggire i bambini.
Ieri abbiamo portato i nostri bambini in piazza: quelli dell’educativa territoriale; con i loro operatori, hanno svolto le attività sotto il Palazzo del Comune assediato; c’erano anche i Bros… ci dispiace deludere le attese ma… non hanno mangiato i bambini… hanno giocato con loro.
Ieri c’è stato comunicato che lunedì prossimo alle 16.00 avremo il tavolo tecnico e venerdì, alle 16.00, quello “politico”.
Il presidio si interrompe ma la mobilitazione continua, così come l’assedio al Comune che non conosce tregua.
Collettivo Operatori Sociali
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