Iran: liberta’ per le insegnanti e gli insegnanti sindacalisti in  prigione

Proponiamo la nuova campagna di LabourStart:

A un anno dal movimento “Donne, vita, libertà”, l’apparato statale repressivo della Repubblica islamica dell’Iran ha intensificato gli sforzi per reprimere ogni forma di dissenso, lanciando un’ondata di azioni aggressive contro cittadini iraniani, educatori e attivisti del lavoro. Questa repressione è diretta in primo luogo contro gli insegnanti e le istituzioni educative, a causa della significativa partecipazione dei giovani alle proteste per Jina Mahsa Amini.

Le e gli insegnanti in Iran hanno sempre espresso le loro richieste sulle condizioni di lavoro e sul riconoscimento dei loro diritti e libertà fondamentali, sia come cittadini che come lavoratori. Tuttavia, dal 1° maggio 2022, molti leader di associazioni di insegnanti nel Paese e nelle province (appartenenti al Consiglio di coordinamento delle associazioni sindacali degli insegnanti iraniani, affiliato a EI) hanno affrontato arresti ingiustificati, detenzioni e persino torture, tutto per le loro attività sindacali pacifiche e legali.Education International, che rappresenta 32 milioni di insegnanti e personale di supporto alla didattica in 178 Paesi e territori, ha lanciato una nuova campagna su LabourStart per chiedere la fine di questa repressione.Per favore, prendi un momento per mostrare il tuo sostegno ora – clicca qui.

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