Lo scorso dicembre vi abbiamo parlato di uno scontro sanguinoso in Kazakhstan tra lavoratori del petrolio in sciopero e governo.
Sono passati sei mesi, e invece di indagare su quanto accaduto e cercare una soluzione pacifica al conflitto, le autorità hanno colpito con forza.
Molte persone sono state messe sotto processo e condannate a pene detentive, ci sono state accuse di tortura, e il governo continua a punire le persone per il “crimine” di “istigazione al conflitto sociale”.
E tempo che questo non avvenga più, e che le pene detentive siano riconsiderate, i casi di tortura indagati, e la legislazione repressiva abrogata.
La International Trade Union Confederation, insieme con i centri nazionali del lavoro in Russia e Kazakistan, ha lanciato una campagna online di protesta.
Abbiamo bisogno che migliaia di sindacalisti in tutto il mondo dedichino il tempo – ed è solo un minuto – per l’invio del loro messaggio di protesta.
Spedisci il tuo messaggio ora: http://www.labourstartcampaigns.net/show_campaign.cgi?c=1480
E per favore inoltra questa email ai tuoi colleghi iscritti al sindacato. Spargi la voce – contribuisci alla campagna!
Grazie
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