Nella mattinata di oggi si è svolta la prima giornata di occupazione del rettorato nella sede centrale della Federico II di Napoli. Consideriamo fondamentale instaurare un dialogo con il rettore dell’università, Matteo Lorito, che ha deciso di non presentarsi né di emettere dichiarazioni in merito. Le prime ore di occupazione hanno trovato una risposta forte da parte delle studentesse e gli studenti, così come del corpo docenti e ricercatori dell’università: in centinaia ci siamo ritrovati per un momento di riflessione, dibattito e condivisione nella sede del rettorato. Crediamo che sia necessario compiere un’azione capace di arrivare diretta al cuore della questione: è il rettorato a prendere decisione tramite senati accademici- di cui gli studenti non possono conoscere data né esito- sugli accordi, le cooperazioni e i bandi a cui partecipare. Gli obiettivi principali per cui proseguiamo nella nostra lotta restano la rescissione degli accordi con le università israeliane: tra queste, ad esempio, accordi con la Tel Aviv University, università israeliana che accoglie l’Institute for National Securities, istituto di ricerca e progettazione dei sistemi di intelligence israeliani. Centrale nel processo di militarizzazione risulta essere il ruolo della Leonardo, prima azienda esportatrice di armamenti per l’esercito sionista, prima azienda italiana cioè, complice del genocidio secolare in Palestina. Davanti alla realtà che si prospetta dentro e fuori le nostre università, non rimaniamo in silenzio. Seguiremo le mobilitazioni studentesche che in tutta Italia e globalmente hanno supportato il popolo palestinese bloccando la macchina bellica che si sta insidiando nelle nostre università.
L’occupazione non terminerà finché non ci saranno presupposti e intenzioni di accogliere le nostre rivendicazioni.
– Rete studentesca di Napoli per la Palestina –