LA LORO “INDIPENDENZA” E’ LA NOSTRA NAKBA (CATASTROFE)

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LA LORO “INDIPENDENZA” E’ LA NOSTRA NAKBA (CATASTROFE)

Mentre lo stato di Israele festeggia la sua indipendenza, nello stesso tempo il popolo palestinese in tutte le parti del mondo, in Palestina e nella sua diaspora, ricorda questa giornata come la sua più grande tragedia. Questa indipendenza dello stato di Israele ha causato al popolo palestinese nel 1948:
– la cacciata di più di 800.000 palestinesi verso i miserabili campi profughi in Libano, Siria, Giordania, Iraq…
– la distruzione completa di più di 385 villaggi da parte delle bande terroristiche sioniste;
– l’occupazione del 78% della Palestina storica;
– la cancellazione completa dell’identità nazionale (politica) del popolo palestinese. 

Nonostante questo drammatico risultato, Israele continua a presentarsi dinanzi al mondo come vittima del “terrorismo” palestinese e continua a presentare tutti coloro che in tutte le parti del mondo, anche se provano a fare una minima critica alla brutale e criminale politica dei governanti israeliani, come terroristi, nemici del “popolo” ebraico e di più come ANTISEMITI.

Gli estremisti governanti israeliani nell’occasione continuano a dichiarare che: Israele deve essere forte e con Gerusalemme capitale unita ed eterna. Mentre lo sciopero della fame di più di 1800 prigionieri palestinesi, entra nel suo 29° giorno, il governo israeliano continua la sua disumana politica, che viola ogni loro diritto, nell’indifferenza, nel silenzio e nella complicità di molti governi occidentali.
A coloro che scrivono della volontà pacifista israeliana, diffondendo falso ottimismo, nascondendo e falsificando la realtà, parlando di false speranze e dell’importanza delle trattative di pace con i palestinesi, bisogna far ricordare CHE:

– Chi vuole la pace, deve accettare la legalità internazionale e le risoluzioni ONU;
– chi vuole la pace deve ritirarsi dai territori occupati e porre fine all’oppressione disumana del popolo palestinese;
– chi vuole la pace dovrà riconoscere che Gerusalemme sia pure la capitale dell’altro stato e che sia una città aperta a tutti i fedeli e gli uomini del mondo;
– chi vuole la pace dovrà riconoscere il diritto sacrosanto al ritorno o all’indennizzo di quasi cinque milioni di profughi palestinesi, cacciati dalle loro case, dalle loro terre con la forza delle armi delle bande terroristiche sioniste e da più di 69 anni continuano a vivere nei loro campi profughi fuori della loro patria.

PER UN MONDO SENZA INVASIONI, AGGRESSIONE E OCCUPAZIONE
PER UN MOND DIVERSO, PIU’ GIUSTO E PIU’ CIVILE
NON C’E’ PACE SENZA GIUSTIZIA
NON C’E’ GIUSTIZIA SENZA DIRITTI…

crazyhorse

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