COMUNICATO STAMPA – PER DIFFUSIONE IMMEDIATA
Palestinesi si uniscono alle barche per sfidare assieme l’assedio imposto da Israele su Gaza.
- Barche irlandesi e canadesi si trovano ora in acque internazionali verso Gaza per sfidare l’assedio illegale imposto da Israele.
- Attivisti palestinesi lanciano un appello per la fine della complicità internazionale ai crimini israeliani
- Si svolgeranno azioni di solidarietà in tutta la Cisgiordania e in Israele
“Israele ha ingabbiato i palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, e ci proibisce di incontrarci fisicamente. Vogliamo rompere l’assedio che Israele ha imposto al nostro popolo“, ha affermato Majd Kayyal, uno studente di filosofia palestinese di Haifa, a bordo della Tahrir. Kayyal ha aggiunto: “Il fatto che siamo in acque internazionali è già una vittoria per il movimento. L’assedio israeliano imposto su Gaza è insostenibile e porre fine a questa ingiustizia è una responsabilità morale“.
Nel frattempo, i giovani palestinesi hanno firmato una dichiarazione che esorta la comunità internazionale e le Nazioni Unite in particolare, “ad adottare misure urgenti per proteggere questa missione e porre fine alla loro complicità con il blocco criminale imposto da Israele sulla Striscia di Gaza.” Essi hanno condannato le precedenti dichiarazioni del segretario generale dell’ONU, che richiedeva che gli aiuti a Gaza passassero attraverso “valichi legittimi e canali prestabiliti”, nonostante l’ONU stessa abbia ammesso che il fallimento di Israele nell’adempiere alle sue responsabilità ha creato una crisi senza precedenti della dignità umana.
Durante questa settimana attivisti palestinesi in Cisgiordania e in Israele stanno organizzando azioni di solidarietà con la missione Freedom Waves, tra cui un sit in presso il complesso delle Nazioni Unite (Tokyo Street, Ramallah) e raduni in altre città della Cisgiordania.
Questa missione rappresenta l’undicesimo tentativo di rompere l’assedio di Gaza via mare. Delle precedenti, cinque sono riuscite a raggiungere Gaza tra agosto e dicembre 2008, mentre le altre sono state intercettate e violentemente bloccate da Israele. Nel maggio 2010, Israele ha attaccato i passeggeri della Freedom Flotilla in acque internazionali, uccidendo nove civili e ferendone oltre 50. Le azioni di Israele sono state ampiamente e ripetutamente denunciate e condannate in tutto il mondo. I tentativi di portare una seconda flottiglia a Gaza sono stati vanificati lo scorso luglio dal governo greco sotto pressione di Israele e dei governi occidentali, e da atti di sabotaggio israeliano.
Israele ha intensificato nei giorni scorsi i bombardamenti aerei su Gaza, sottolineando la necessità di iniziative internazionali simili a questa che possano fungere da detterente per Israele.
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