“Feeling/No Feelings” 2025: bilancio più che positivo per l’evento che ha scosso le regole accademiche (e non solo)
Dal campus universitario alle strade di Salerno, l’evento ridefinisce i confini tra accademia, cultura underground e sperimentazione urbana
Salerno, 9 maggio 2025 – Tre giorni intensi, 32 keynote speech, ospiti internazionali,
dialogo tra linguaggi artistici e territori, riflessioni accademiche che si intrecciano con beat
elettronici e chitarre distorte. L’edizione 2025 di “Feeling/No Feelings”, evento interamente
dedicato alla sottocultura punk, si è chiusa con un bilancio più che positivo, confermando
ancora una volta il ruolo dell’Università degli Studi di Salerno come centro vivo di
produzione culturale alternativa e interdisciplinare.
Sotto la direzione scientifica e l’organizzazione dei docenti dell’università Alfonso
Amendola, Sociologia dei processi culturali e comunicativi, DISA-MIS; Linda Barone,
lingua inglese, DIPSUM; e Giorgio Sica, Letterature comparate, DIPSUM; “Feeling/No
Feelings” ha animato il campus universitario e due delle location più suggestive della città di
Salerno: Palazzo Fruscione e la Chiesa dei Morticelli.
Un evento gratuito, aperto a studenti, ricercatori, cittadini, appassionati e semplici curiosi,
che ha saputo fondere analisi critica e partecipazione popolare.
«Siamo estremamente soddisfatti della risposta del pubblico e dell’impatto culturale
generato da questa edizione che ha rappresentato, di fatto, un’evoluzione significativa nel
percorso di Feeling/No Feelings, consolidando il nostro obiettivo di creare un laboratorio
critico permanente in cui il punk non sia solo oggetto di studio, ma stimolo vivo per un
pensiero divergente e contemporaneo. La straordinaria partecipazione, la qualità degli
interventi e la sinergia con il territorio hanno superato ogni aspettativa. È stata un’occasione
preziosa per creare connessioni autentiche tra generazioni, discipline e visioni culturali
diverse. L’entusiasmo riscontrato ci motiva già a lavorare con energia alla prossima
edizione, per continuare a rompere schemi e immaginare il futuro da una prospettiva laterale
ma lucidissima», hanno dichiarato gli organizzatori.
I 32 interventi accademici, susseguitesi durante la tre giorni e curati da professori ordinari e
giovani studiosi, hanno attraversato le traiettorie ribelli del punk e post-punk nei campi del
cinema, della musica, della televisione e della politica. Non solo un mero evento, quindi, ma
un vero e proprio festival culturale che ha dato spazio alla memoria storica e alla
sperimentazione, alla didattica e alla performance.
Elemento distintivo dell’edizione 2025 è stato il forte radicamento con il territorio
salernitano. Infatti, grazie alla collaborazione con l’associazione culturale Tempi Moderni,
l’evento si è inserito nel calendario della rassegna “Racconti del Contemporaneo” e la mostra
“Lampi di genio” di Philippe Halsman, ospitando presso Palazzo Fruscione l’atteso incontro
con Irvine Welsh, scrittore e autore del libro cult Trainspotting, voce generazionale e figura
di riferimento della cultura postmoderna britannica.
Welsh, appassionato di musica e collaboratore dei Primal Scream, non si è limitato a un talk
letterario. Nella serata di ieri, difatti, l’eclettico scozzese è salito in consolle presso la
suggestiva Chiesa dei Morticelli per un dj set esclusivo, miscelando elettronica anni ’90,
rock sperimentale, acid house e tracce originali prodotte dalla sua etichetta. Un’esperienza
immersiva che ha fatto vibrare le navate di cultura e ritmo grazie al fondamentale contributo
di Blam, collettivo di giovani architette impegnate nella rigenerazione urbana e
nell’innovazione sociale.
Il successo dell’edizione 2025 sancisce, quindi, la maturità di “Feeling/No Feelings” come
appuntamento stabile e atteso, in grado di coniugare alta formazione e linguaggi alternativi,
teoria e pratica, accademia e cittadinanza attiva.
Un segnale forte e chiaro: la cultura underground ha ancora molto da dire, soprattutto quando
incontra la competenza e la visione.