DOVUNQUE NO A RENZI
A Renzi non basterà la marchetta di Obama in sostegno del suo governo e del SI al referendum, dovunque in Italia lo insegue e lo marca stretto il NO sociale e liberatorio.
In perfetto stile democristiano, come sempre accadeva alla vigilia del voto, c’era per la DC l’assist della Casa Bianca in chiave anticomunista . Nonostante “rottamazione e governismo” non è cambiato niente, la marchetta Usa è sempre a disposizione ma non è gratis . Pretende da Renzi e dall’Italia : il prender parte a l’assalto di Mosul, lo schierarsi contro la Russia con il battaglione inquadrato nella Nato in Lituania,il mantenimento del contratto miliardario per i fasulli F35 , il MUOS a tutti i costi anche a danno della popolazione,il via libera al rafforzamento delle Basi, lo sviluppo dell’intervento militare in Libia . E questa rinnovata subalternità allo strapotere Usa non passa minimamente al confronto in Parlamento ora, figuriamoci dovesse passare il SI con l’accentramento dei poteri in mano al governo !!
Un viaggetto costoso – con tanto di ” first lady e giullari al seguito” così da scimiottare i prepotenti – tanto paga pantalone, con costi rientranti nel lauto listino spese teso ad accaparrarsi il voto con qualsiasi mezzo , mentre il paese va alla deriva e mostra il fallimento dell’infame piano governativo, dal Jobs act al ” programma giovani”, dalla “buona scuola”alla sanità e pensioni.
CON IL NO COGLIAMO L’OCCASIONE PER DARE IL BENSERVITO A RENZI.
22/X A PONTASSIEVE , “RENZI A CASA O NOI A CASA DI RENZI ”
Manifestazione per il rimborso totale, la tutela del risparmio, contro il governo Renzi.
22 Ottobre_ore 11_Pontassieve (Fi)_Piazza Cairoli
Il 22 ottobre saranno 300 giorni dall’azzeramento dei nostri risparmi ma la truffa del governo Renzi continua: i rimborsi sono una farsa, gli arbitrati la prosecuzione della frode con altri mezzi. In questi 300 giorni abbiamo avuto un’unica arma a disposizione: la nostra voce. Chi pensava che avremmo subito in silenzio il furto delle nostre vite, si è sbagliato di grosso: in questi 300 giorni a Ferrara, in Toscana e in Veneto ci siamo mobilitati con forza per riavere ciò che è nostro, per indicare quelli che sono i responsabili, dai dirigenti di CaRiFe al governo del PD e alla casta politico-bancaria. Chi pensa che ora sia venuto il momento della stanchezza e della rassegnazione, si sbaglia ancora di più: ora è invece il momento di mandare a casa il governo Renzi e riprenderci quello che ci è stato espropriato, il nostro presente e il nostro futuro.
Per questo i risparmiatori colpiti dal decreto salvabanche e dalla crisi del sistema bancario si troveranno
sabato 22 ottobre a Pontassieve (FI), sotto casa di Renzi:
per il rimborso totale delle vittime del salvabanche, per farla finita con questo governo di banchieri e truffatori.
22 Ottobre_Ore 11:00_Pontassieve (FI)_Piazza Cairoli
Renzi al Sant’Anna di Pisa “blindata contro il dissenso”
Il presidente del consiglio, dopo due brevi tappe tra Firenze e Pistoia, si è recato questa mattina alla Scuola Sant’Anna di Pisa. Una visita annunciata con due giorni di preavviso ma che ha incontrato fuori dall’università di eccellenza pisana una vivace contestazione ad accoglierlo. Più di cento persone tra giovani, lavoratori, studenti si sono ritrovati in piazza Santa Caterina all’ingresso della Scuola, dove già un presidio di protesta era stato installato tra sabato e domenica. “Abbiamo molte ragioni da esprimere, vogliamo che il presidente del Consiglio si confronti con ciò che ci spinge a dire NO invece di blindarsi all’interno dell’Università per fare il solito monologo”, affermavano diversi interventi dalla piazza. Renzi ha scelto il Sant’Anna per parlare di merito ed eccellenza, “Non è vero, il suo merito è esclusione, l’eccellenza è privelegio. Siamo stanchi delle solite bufale e dei raggiri”, controbattevano i manifestanti.
Imponente lo schieramento di polizia. Più di dieci blindati di polizia e carabineri hanno sigillato la Scuola, la piazza e le sue vie di accesso. Alle porte sulla mura un vero e proprio filtraggio ha impedito l’accesso a chi intendeva esprimere liberamente la propria opinione. “E’ assurdo, la polizia all’incrocio di via Carducci, sul retro del Sant’Anna, ha malmenato me e altre cinque persone che si trovavano ferme lì – racconta una donna strattonata dai funzionari di polizia – “ciò che vogliono è vietare il dissenso. Abbiamo le nostre ragioni per dire NO, ora come al referendum costituzionale del 4 dicembre che accentrerà e centralizzerà le decisioni fatte sulla nostra pelle e a spese nostre. Nel nostro No passa la possibilità di trasformare le nostre condizioni, altro che conservazione! Questo mi hanno impedito di dirlo, sono stata malmenata e minacciata. Siamo stati tenuti sotto sequestro e ci hanno impedito di esprimere la nostra opinioni. Se questa è democrazia!”.
Una situazione analoga si è verificata a Porta a Lucca, ai bagni di Nerone dove funzionari di polizia e carabinieri hanno minacciato ritorsioni (‘qui finisce male se non ve ne andate’) e spintonato una decine di persone che volevano arrivare in centro. Una giornata insomma all’insegna della censura e del divieto a dissentire con il fronte unico del Sì, fatto di arroganza e prepotenza. Le tante ragioni del No presenti in piazza si sono date appuntamento per una tre giorni di discussione il 28-29-30 ottobre al Polo Porta Nuova. Per scavalcare la censura chi dissente si è dovuto oggi battere per affermare la propria opinione. “Gli spazi di democrazia si restringono – hanno annunciato i presenti – ma non abbiamo paura, se Renzi non intende confrontarsi chi lo contraddice andremo a stanarlo alla Leopolda fiorentina del 5 novembre e andremo fino a Roma a manifestare il 27 novembre: è un avvertimento, siamo stanchi di subire”.
4-6 nov : Renzi alla Leopolda, “Firenze grida NO “.
Il premier sarà a Firenze dal 4 al 6 Novembre per l’annuale kermesse della “Leopolda”. Una “Leopolda per il Sì” quella annunciata dallo stesso Renzi come l’evento trampolino di lancio della campagna referendaria. Di seguito l’appello di Firenze dice NO per l’assemblea cittadina del 19 ottobre alla facoltà di Architettura. Obiettivo: costruire dal basso una grande manifestazione che vada a contestare la kermesse renziana nella giornata del 5 novembre:
ASSEMBLEA CITTADINA VERSO LA CONTESTAZIONE ALLA LEOPOLDA
C’è chi ci credeva e non ci crede più. C’è chi non ci ha mai creduto e non ne può più.
Trenta mesi di governo sono bastati a rivelare cosa si nascondesse dietro la retorica del “cambiamento” e della “rottamazione”: null’altro che una spinta sull’acceleratore per quelle stesse politiche che – dall’inizio della crisi ad oggi – impoveriscono la maggior parte di questo paese e difendono gli interessi dei soliti noti.
Il modello renziano di governo è quello che a colpi di “riforme” ha smantellato i diritti dei lavoratori, sdoganando il lavoro gratuito e sottopagato, ha portato avanti lo smantellamento del welfare e della sanità pubblica, ha reso la scuola e l’università sempre più escludenti e volte a formare una generazione più disciplinata a subire in silenzio precarietà e disoccupazione, ha svenduto i territori ai costruttori di piccole e grandi opere inutili e nocive, ha prodotto una precarizzazione e un impovertimento sempre più generalizzati.
Quello che si avvicina alla prova referendaria è un governo in forte crisi di legittimità sociale. Una crisi che sta a noi approfondire con una nuova stagione di mobilitazioni dal basso con l’obiettivo di far emergere un NO sociale che cova nella pancia dei nostri territori. Non è più il momento di restare a guardare. Mandare a casa Renzi e tutta la sua cricca non può che essere l’obiettivo minimo per chi si batte per un vero cambiamento. E’ l’ora di dire NO. E anche nella nostra città in molti hanno già iniziato: gli studenti che si stanno battendo contro la “buona scuola”, le famiglie che lottano per il diritto alla casa, gli abitanti delle periferie in lotta contro le nocività e i tanti altri che si oppongono alle politiche del Partito Democratico. Mentre ci si avvicina alla manifestazione nazionale per il NO a Roma del 27 Novembre, ad una settimana voto referendario, è necessario a partire dai nostri territori non dare tregua a questo governo.
Tutte le settimane la cronaca fiorentina non fa che sbandierare il ritorno di Matteo Renzi nella “sua Firenze” per qualche passerella elettorale. Ed e nella “sua Firenze” che dal 4 al 6 novembre si terrà la convention della Leopolda.
Come annunciato dallo stesso Renzi, alla Leopolda si riunirà il Partito del Sì: quello delle banche, degli imprenditori locali e internazionali che vogliono pagare il lavoro sempre meno, quello delle cooperative del terzo settore che ingrassano sulla pelle dei bisogni delle persone, quello delle grandi opere che devastano i territori.
Proprio quella della Leopolda può invece essere l’occasione per portare in piazza la voce di chi dice NO, di chi non ci sta. E’ per questo che vogliamo costruire un momento di confronto tra tutti i movimenti, i comitati e le lotte della città con l’obiettivo di costruire una grande manifestazione nella giornata del 5 Novembre che vada a contestare la
kermesse renziana.
Perchè Firenze non è “sua”. E a Firenze, come in tutto il paese, siamo in tanti a dire NO.
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