Il modo in cui il Comune di Sala Consilina ha gestito e continua a gestire la questione del
trasferimento della gestione della rete idrica ad una S.p.A. di Vallo della Lucania è davvero singolare.
Mai ci saremmo aspettati di trovarci di fronte ad amministratori così chiusi alle tematiche che attengono ad
un servizio delicatissimo, quale quello idrico. Mai ci saremmo aspettati un diniego a un referendum popolare
e atteggiamenti di ostilità nei confronti di chi sta dalla parte del cittadino e di tenera premura nei confronti di
una S.p.A.
Come associazione abbiamo infatti dovuto ripetutamente sventare il passaggio di 330mila euro circa
(questa è la somma che si può calcolare moltiplicando il numero delle utenze per una media di 56 euro) dalle
tasche dei cittadini alle casse della S.p.A. di Vallo della Lucania. Non l’opposizione che non c’era e – a detta
di chi dovrebbe rappresentarla – ancora non c’è. Per lungo tempo ci siamo riusciti, con l’Amministrazione
comunale che appariva distratta rispetto alle esigenze di salvaguardare questo “tesoretto” della comunità
A completare questa storia infinita adesso interviene la deliberazione del 28.02-2013 n. 86/2013/R/IDR
dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) che all’art. 8, comma 3, recita:
Per gli utenti finali con contratti di somministrazione in essere al momento dell’entrata in vigore del
presente provvedimento:
a) il gestore può trattenere a titolo di deposito cauzionale, effettuando i relativi conguagli, le somme
versate dagli utenti finali prima dell’entrata in vigore del presente provvedimento a titolo di anticipo
sui consumi o di garanzia;
b) qualora i conguagli di cui alla precedente lettera a) debbano essere versati dal gestore
all’utente finale, tali conguagli sono versati entro il 31 marzo 2014;
c) qualora i conguagli di cui alla precedente lettera a) debbano essere versati dall’utente finale al
gestore, tali conguagli sono effettuati rateizzandoli in almeno due bollette.
Ci sono ancora due cose da tener presente:
1) (art. 3, comma 6): Il gestore non può richiedere il versamento del deposito cauzionale agli
utenti finali con domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito della bolletta, qualora
compresa tra le modalità di pagamento accettate dal gestore. Tale previsione si applica agli
utenti finali con consumi annui fino a 500 mc.
2) (art. 4, comma 3): Il deposito cauzionale non può essere richiesto agli utenti finali che fruiscono
di agevolazioni tariffarie di carattere sociale di cui il gestore sia a conoscenza.
Il Comune di Sala Consilina, a nostro parere, sta continuando ad agire in modo dissonante rispetto
a quanto un cittadino si aspetterebbe da un Ente pubblico. Innanzitutto, si spera che vengano spedite
ad ogni singolo utente le comunicazioni dell’ammontare del deposito cauzionale versato, con una lettera
di accompagnamento che spieghi in modo succinto e chiaro perché la restituzione della somma sia stata
preferita ad un’interlocuzione diretta tra l’Ente comunale e la S.p.A di Vallo della Lucania, generosamente
ospitata nei locali del Comune. Perché, dopo la restituzione del deposito cauzionale, la S.p.A. di Vallo della
Lucania potrebbe liberamente incassare il tesoretto (forse superiore alla cifra stimata) della comunità salese.
Ma proprio a proposito di questa inusuale premurosa ospitalità, si vuole chiedere all’Amministrazione,
tramite la stampa libera e per le vie formali, nell’interesse di tutti i cittadini di Sala Consilina, a quanto
ammonta la somma percepita ogni anno dalla S.p.A. di Vallo della Lucania per i locali dati in uso alla stessa
ditta. E, visto che il deposito cauzionale si può richiedere anche per contratti di fitto, semmai ne esistano,
a quanto ammonta quello versato dalla S.p.A. di Vallo della Lucania al Comune.
5 thoughts on “Deposito cauzionale per le utenze idriche di Sala Consilina: la storia infinita”