Assemblea Roma Bene Comune

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L’assemblea nazionale realizzata a partire dall’appello proposto da Roma Bene Comune, che si è tenuta oggi 10 settembre 2011,  ha raccolto nella struttura dell’ex deposito Atac di San Paolo a Roma una partecipazione che non si vedeva da tempo di  collettivi, associazioni, movimenti, realtà del sindacalismo conflittuale e di base; una partecipazione ampia ed attiva soprattutto di moltissimi attivisti e persone che hanno deciso di prendere parte ad un momento di confronto realmente orizzontale e partecipativo, offrendo la propria disponibilità a mettersi in gioco dentro una nuova stagione di conflitto e trasformazione dal basso.

Innanzitutto le tante soggettività intervenute hanno condiviso la necessità di alimentare e costruire un processo indipendente, che rifiutando deleghe e scelte di rappresentanza istituzionale, respinge qualunque ipotesi di alternanza di Governance  della crisi del capitalismo e affermi la necessità  di  costruire l’alternativa dentro il conflitto.  Un  processo indipendente che valorizzi ed amplifichi il peso delle tante lotte che crescono nel nostro paese e che faccia di esse processo costituente e trasformativo.

Un processo aperto e plurale, che cresca come luogo pubblico di confronto ed iniziativa, dentro il quale le soggettività consolidate si rendono disponibili a fare un passo indietro ricercando nuovi spazi di protagonismo sociale e politico, di sperimentazione di linguaggi e di pratiche. Un processo, quindi, al quale intendiamo dare continuità senza scorciatoie o accelerazioni politiciste.

Un processo che guarda lontano e si alimenta da subito delle tante iniziative di contestazione alla nuova manovra  dettata dalla BCE che il governo Berlusconi ci sta imponendo con la complicità delle false opposizioni  politiche e sindacali,  che si nutre delle tante lotte sociali, da chi nei territori si batte per la difesa dei beni comuni, per l’accesso ai saperi,  per i diritti dei lavoratori e lavoratrici, contro la precarietà e contro il razzismo e le discriminazioni.

In questo quadro la data della mobilitazione internazionale del  15 ottobre prossimo convocata dai movimenti europei e del mediterraneo è una occasione fondamentale che non potrà essere rinchiusa nei recinti angusti di nessuna rappresentanza .

Il terreno comune su cui sperimentarsi proprio a partire dai prossimi giorni e settimane, prima e dopo la giornata del 15 ottobre è una campagna di iniziativa e  mobilitazione che metta al centro una parola d’ordine ed un concetto chiaro: il debito attraverso il quale ci vogliono far pagare il prezzo della loro crisi, non è il nostro, non lo abbiamo contratto, noi non lo paghiamo. Questo vuol dire smascherare e agire contro i responsabili della crisi e i loro simboli, riconquistando la sovranità ed esercitando nuove forme di riappropriazione di reddito e di vita.  

L’assemblea individua  come tappe condivise di questo percorso i seguenti passaggi:

   Dare vita a partire dalla giornata di Lunedì prossimo  a manifestazioni in tutta Italia contro  la manovra finanziaria in occasione della ripresa delle discussioni parlamentari; per Roma riprendere e rilanciare la piazza dell’indignazione a Montecitorio.

   Una settimana di lotta da costruire nei territori, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle università, nelle città a partire dalla composizione delle lotte esistenti , dal 10 fino al 15 ottobre, con al centro appunto la parola d’ordine: IL DEBITO NON E’ IL NOSTRO, NOI  Non LO PAGHIAMO.

   Costruire e Amplificare la mobilitazione del 15 ottobre, a partire dalle parole d’ordine e dai contenuti proposti dalle reti europee, che hanno promosso la mobilitazione Internazionale, definendo le modalità e le pratiche di una nostra partecipazione collettiva.  A TAL FINE PROPONIAMO LA COSTRUZIONE DI UNA RIUNIONE NAZIONALE APERTA PER DEFINIRE LE MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE e IL PERCORSO DI AVVICINAMENTO alla MANIFESTAZIONE.


   Ampliare e Garantire la partecipazione dei movimenti italiani alle mobilitazioni che si terranno in Occasione del G20 a CANNES-NIZZA dal 1 al 4 Novembre


   Costruire alla metà di NOVEMBRE un Forum Nazionale dei movimenti sociali indipendenti.

L’assemblea coglie come occasione di confronto le iniziative indette  per il 17 settembre contro la finanza internazionale e le borse europee, l’assemblea del 1 ottobre dell’appello “dobbiamo fermarli”  e la costruzione dello sciopero precario.

L’assemblea esprime inoltre la sua incondizionata solidarietà alle persone arrestate in VAL di SUSA ( 9 settembre) e a Napoli (  6 settembre)

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