All’epoca dell’accordo di Pomigliano la FIAT ed i sindacati firmatari descrivevano il Piano Panda come la panacea di tutti i mali sia per i 4700 lavoratori della FIAT di Pomigliano sia per i 1000 lavoratori dell’attuale Plastic Components, Magneti Marelli, già ex-Ergom. Con 3 stabilimenti chiusi nell’ultimo anno su 4 campani e con solo circa 220 dei quasi 1000 dipendenti ex-Ergom trasferiti in FIP resta un enorme problema per il futuro del più grosso indotto FIAT di Napoli. L’Ergom ha sempre lavorato producendo plastica per la FIAT di Pomigliano. La FIAT, con la creazione della FIP, ha preso i lavoratori che servono (presi circa 220) a produrre plastica per la Panda e li sposta nella stabilimento di Pomigliano. Con questa separazione la FIAT cambia natura ai dipendenti ed allo stabilimento ex-Ergom in Campania togliendogli il ruolo di indotto di Pomigliano e non dando nessuna missione produttiva. Tutto ciò avvenuto con le costanti rassicurazioni dei sindacati firmatari che hanno coscientemente alimentato speranze di soluzioni individuali nella mente dei colleghi creando così una concorrenza feroce fra lavoratori. In questi mesi di preoccupazione ed incertezza per il futuro lavorativo i lavoratori si sono visti continuamente rassicurare da FIM, UILM, Fismic ed UGL. Proprio per questo è stata ancora più rabbiosa la reazione di un gruppo di lavoratori che hanno iniziato a febbraio sono andati per 3 volte in 3 settimane a “lamentarsi molto energicamente” sulle segreterie dei sindacati firmatari, obbligandoli ad intervenire ed a accodarsi alle proposte di lotta che i colleghi avanzavano. Da lì, e solo grazie, alla rabbia dei colleghi, ai quali io ed un altro delegato FIOM abbiamo dato sostegno fin da subito, che hanno visto sgretolarsi davanti agli occhi il castello di promesse e rassicurazioni fatti dai firmatari, sono scaturiti gli incontri con le istituzioni locali(sindaco De Magistris e Regione), l’assemblea fuori i cancelli di fabbrica e il relativo blocco stradale. Tutto ciò che si sta mettendo in campo è SOLO grazie ai colleghi che hanno preso la loro preoccupazione e rabbia a due mani e la stanno scagliando contro coloro che dovendoli(in teoria) rappresentare li hanno condotti a tutto ciò con la firma di quell’accordo. Già ad un tavolo convocato alla Regione Campania a maggio i vertici aziendali fecero sapere di non avere nessuna novità. A giugno l’assemblea coi responsabili nazionali del settore auto di FIM, FIOM, UILM, UGL e Fismic dalla quale esce la richiesta al Ministero dello Sviluppo Economico di convocare le parti ad un tavolo. A settembre, dopo laminaccia di andare sotto il ministero a sollecitare arriva la data del 10 ottobre per tale incontro. Oggi, 9 ottobre, è arrivato alle segreterie un fax dal ministero che dice in sintesi che il ministeso rinvia l’incontro previsto per domani poichè la nostra azienda ha comunicato(SOLO OGGI!!!) che non sarà presente per via di impegni già presi. LA NOSTRA AZIENDA SA DA 3 SETTIMANE DELL’INCONTRO DI DOMANI E AVVISA CHE HA IMPEGNI GIà PRESI SOLO IL GIORNO PRIMA!!! Appare chiaro a tutti che l’azienda, come sostenuto da sempre da noi della FIOM, non ha nessun futuro e vuole evitare il confronto facendo saltare il tavolo. Dopo la fine dei nostri cugini dello stabilimento di Pisticci(indotto plastico di Melfi di cui seguono link: http://www.cgilbasilicata.it/?p=1278&fb_source=message http://www.cgilbasilicata.it/?p=1281&fb_source=message) che si sta chiudendo con 81 operai che andranno per strada nel silenzio dei media, domattina ci vedremo alle 8 davanti i cancelli dell’ex-Ergom di Napoli per decidere come rispondere. A questo punto l’unica cosa che ci rimane è colpire l’azienda la dove è più sensibile.
Siccome l’ex-Ergom di Napoli resterà totalmente chiusa per cigs per almeno 7 giorni, domattina probabilmente l’assemblea deciderà di bloccare un altro stabilimento Fiat attivo e produttivo….
Vincenzo Chianese, delagato FIOM, Plastic Components and Modules Automotive(già ex-Ergom) Napoli, Magneti Marelli.
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