Da sempre in diversi generi cinematografici, il grande schermo ci abitua a vedere l’eterna battaglia tra il bene ed il male mostrandoci come i personaggi in genere siano tutti bianchi o tutti neri, privi di sfumature; Ma è davvero così? ovviamente no, sappiamo benissimo noi stessi che dentro di noi albergano diverse emozioni e colorazioni che ci permettono di essere ciò che siamo.
Da alcuni anni il cinema, soprattutto quello eroico, che ci racconta di grandi gesta di supereroi e non, ci sta mostrando una figura che molte persone sentono “più vicina” ovvero la figura dell’ ANTIEROE.
ma chi è costui? altro non è che una figura in contrapposizione con l’eroe tradizionale, privo cioè dei valori convenzionalmente a questo attribuiti, agisce per il bene ma non perché sia buono, ma perché anche a lui conviene farlo, combatte i malvagi, poiché magari lui ha un conto in sospeso.
ma può capitare anche che mosso da un senso di responsabilità o tenerezza aiuti il prossimo, oppure che per frustrazione vada contro i buoni, insomma un personaggio non ricorrente nel cinema.
Eppure, una figura così poco definita come fa a piacere cosi tanto? semplicemente perché come dicevamo prima tutti la sentiamo più vicina, la sentiamo più “nostra” e forse soprattutto più realisitca.
basti pensare all’enorme successo dell’ultimo film Marvel “DEADPOOL 3” il quale tratta forse dell’antieroe per eccellenza che molti amano non solo per il suo atteggiamento menefreghista e poco politicamente corretto ma anche perché lui stesso agisce per ciò che per lui è corretto, per i suoi interessi, ma questo porta inevitabilmente a fare i conti con ogni aspetto del suo carattere, cosa che succede dunque ovviamente anche allo spettatore.
Ricordiamo che il cinema è vita, vivo ed intrinseco alla società, desiderio ed ambizione, ammirazione ed odio.
Il cinema in parte, siamo noi, ed ovvio quindi ricercare anche uno specchio attraverso quest’ultimo