ASSEMBLEA PROVINCIALE USB SALERNO
parteciperanno lavoratori e
lavoratrici dell’INPDAP, della Sanità, degli
Enti locali, dei Ministeri e
dell’Università
saranno presenti delegati nazionali e regionali del
Pubblico Impiego e del
Lavoro Privato
Sede INPS – Rione Petrosino – via Frà Giacomo Acquaviva – SALERNO
RETRIBUTIVO PER TUTTI E TUTTE
USB contro lo smantellamento della
previdenza pubblica
Per la giustizia sociale serve un tetto economico al
sistema di calcolo
retributivo e non una frattura generazionale che cancella
il diritto dei
lavoratori ad una vecchiaia dignitosa in favore del profitto
privato sui
contributi previdenziali dei lavoratori.
Per esempio
sarebbe equo e giusto il sistema contributivo solo oltre i 1.500
euro e un
tetto a 5.000 per le pensioni d’oro. Il sistema retributivo non
è un
privilegio ma un diritto di dignità collettiva che si scontra con
l’avidità
del capitale che ormai sta cancellando ogni sovranità politica
ed economica
dell’intero paese.
Il “nuovo falso governo tecnico” che si sta muovendo
in perfetta
continuità con il precedente e con l’appoggio della maggioranza
delle forze
politiche di centro-destra e centro-sinistra in una indecente
ammucchiata
mai vista sino ad ora, è in realtà un “forte governo politico”
che
rappresenta e tutela i padroni, i ricchi, il ceto politico, le banche,
la
finanza internazionale.
Berlusconiani e anti berlusconiani
insieme contro il popolo e i lavoratori:
è questo quello che sta avvenendo
in Italia per obbedire al dettato della
famosa lettera agostana di Draghi e
Trichet. Se tutti dicono che la già
“fiduciata” manovra Monti è iniqua e
recessiva, la vera domanda è:
quale Italia sta salvando Monti ?
Contro questa violenta redistribuzione di reddito e diritti verso
l’alto,
abbiamo indetto lo sciopero generale del 27 gennaio e continueremo a
mobilitarci in un fitto percorso di iniziative di lotta, di confronto, di
assemblee, in tutti i luoghi di lavoro e su tutto il territorio nazionale.
La concertazione è finita con il decreto “salva Italia”. A CGIL, CISL e
UIL chiediamo di chiudere i loro fondi pensione, restituendo i soldi dei
contributi volontari e del TFR ai lavoratori caduti nella trappola del
selvaggio “mercato” delle pensioni integrative.
A CGIL, CISL e UIL
chiediamo di disdire l’accordo del 28 giugno che
cancella il contratto
nazionale e vergognosamente detta la fine della
democrazia sindacale nei
luoghi di lavoro.
In alternativa a CGIL, CISL e UIL, in alternativa alle
loro fallimentari
politiche concertative e collaborazioniste cui anche Monti
ha chiuso le
porte del compromesso mediatico, USB si presenta nella
competizione
elettorale nazionale delle RSU del Pubblico Impiego del 5/7
marzo 2012.
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