Riportiamo interessante articolo nella Voce della Campania di questo mese sui rapporti che esistono tra camorra ed istituzioni e gli interessi che vogliono la privatizzazione della sanità, speculando sempre di più sulla vita delle persone. Inoltre in queste ore si sta svolgendo un incontro a Pagani tra i manager dell’Asl che propongono la formazione di un polo oncologico privato e i sindacati. Di seguito riporiamo l’intero articolo ed un breve stralcio.
Non manca, nell’articolato protocollo infarcito di paroloni parascientifici, un’altra chicca: «per il raggiungimento degli
obiettivi, la Fondazione è partnership con l’Asl di Salerno e la Provincia di Salerno». Strafalcioni (angloitaliani) a parte, è il contenuto che allarma. Denuncia la battagliera sindacalista Cgil Margaret Cittadino. «Stanno chiudendo uno dopo l’altroi presidi sanitari publici, come è successo con l’ospedale Scarlato di Scafati e rischia di succedere con quelli di Battipaglia, Eboli, Oliveto Citra, Roccadaspide, Cava e Castiglione». E aggiunge: «il nostro giudizio sul polo oncologico di Pagani è molto duro, soprattutto per l’ingresso dei nuovi padroni. Si tratta di una convenzione con soggetti di dubbia credibilità le cui finalità e i cui interessi ancora non sono conosciuti. Non si capisce perchè dobbiamo consegnare a costoro fondi pubblici». E tanti fondi europei. Ciliegina sulla torta. Chi sarà mai il mega sponsor locale, il grande fratello trovato lungo il percorso della solidarietà? Il sindaco di Pagani, Alberico Gambino, l’emergente nel Pdl salernitano. Che il 19 maggio scorso, a pochi giorni dal primo turno amministrativo, ha fatto il suo ritorno in pompa magna nelle aule del Consiglio regionale della Campania. Dalle quale era stato sbattuto fuori dopo una clamorosa condanna in secondo grado per peculato. Precisano a palazzo Santa Lucia, quartier generale dell’esecutivo oggi
guidato dal pdl Stefano Caldoro: «Per la verità Gambino in Consiglio non ha mai messo piede, proprio per la condanna e per la successiva sospensione dall’inca rico di 18 mesi. Ora quei mesi sono trascorsi e lui torna, da condannato in se-
condo grado, stappando bottiglie di Magnum Ferrari». «Torno per la legalità», ribatte gonfiando il petto Gambino. Dimenticando, a parte la condanna, anche qualche piccolo conflitto d’interesse. Come può essere al tempo stesso consigliere regionale, sindaco di uno dei più grossi comuni del salernitano e oggi sponsor del centro oncologico? Non vede l’ora di rientrare nello stesso Consiglio regionale, d’altro canto, Roberto Conte, condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa…
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