Verità e giustizia per Ibrahim

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Verità e giustizia per Ibrahim, morto a 24 anni di razzismo e malasanità: da Napoli parte un appello sottoscritto da artisti, scrittori, musicisti, esponenti politici e accademici di tutta l’Italia!

Giovedì 27 luglio concerto degli E’ Zezi ed @EPO presso l’Ex Opg “Je so’ pazzo” per sostenere le spese processuali.

“Il Collettivo WuMing, Ascanio Celestini, Vauro, Maurizio de Giovanni, Daniela Padoan, (Z)ZeroCalcare, Mauro Biani, Francesca Fornario, Marta Fana. E ancora decine tra musicisti e attori, tra cui Lo Stato Sociale, i 99 Posse, Francesco Di Bella, Pierpaolo_Capovilla.
Tante figure di riferimento per le battaglie dei diritti democratici degli ultimi anni: Heidi Giuliani, Nicoletta Dosio, Adelmo Cervi.
Centinaia di docenti, accademici, ed esponenti delle Istituzioni come Luisa Morgantini, Eleonora Forenza, Maurizio Acerbo, Arturo Scotto.
Quasi 200 firme collettive dell’associazionismo, della politica e del sindacalismo di tutta Italia, realtà internazionali e reti di solidarietà e di lotta per i diritti umani.

Queste sono solo alcune delle adesioni arrivate, in pochi, giorni a sostegno della campagna “Verità e giustizia per Ibrahim”.

Nella notte tra il 9 e il 10 luglio, all’ospedale Loreto Mare, Ibrahim Manneh, 24enne ivoriano, cresciuto in Gambia, muore dopo 12 ore di agonia in cui non era stato assistito da nessuno, trascinato dalle braccia dei suoi amici e di suo fratello che, per ore, avevano tentato invano di ricevere soccorsi. Ibrahim, prima sofferente e poi incosciente, è stato ignorato ripetutamente dal 118, un tassista si è rifiutato di trasportarlo, due volanti della polizia lo hanno schivato. I medici per 10 ore tengono nascosta la sua morte al fratello, si rifiutano di parlargli. Soltanto 10 giorni dopo la morte, viene disposta l’autopsia.

Ciò che ha ucciso Ibrahim non è frutto del caso: il semplice racconto delle sue ultime 24 ore di vita è esemplare dello stato attuale di questo Paese, del clima di odio e di indifferenza all’interno del quale vogliono gettarci, di un sistema ingiusto e spietato dove i diritti più elementari vengono negati.

Dopo la morte di Ibrahim, a Napoli, oltre 1000 persone sono scese in piazza, italiani e migranti. Poi l’appello in rete, le centinaia di sottoscrizioni, le interrogazioni parlamentari, una raccolta fondi che è arrivata a quota 1600 euro e che servirà per coprire le spese processuali (periti, acquisizione dei materiali, incartamenti), e di rimpatrio della salma, raccolta che proseguirà giovedì 27 luglio con un concerto benefit all’Ex Opg “Je so’ pazzo” di Materdei in cui si esibiranno gli ‘E Zezi, gli EPO e tutti i musicisti solidali con la comunità gambiana colpita dal lutto…

Nonostante il silenzio tombale dei media nazionali, migliaia di cittadini si sono attivati per lanciare un messaggio chiaro: non possiamo far finta di niente, riteniamo sia doveroso far emergere tutta la verità sulle ultime ore di vita di Ibrahim e che venga fatta giustizia perché quanto successo non accada più, né a stranieri né a napoletani.

Chiediamo con forza che la storia di Ibrahim non venga dimenticata, che le Istituzioni preposte si preoccupino di fare emergere la dinamica che ne ha causato la morte, le responsabilità, le mancanze. Non è un paese civile quello che accetta che razzismo e malasanità possano mietere vittime impunemente. Non possiamo permettere che cada il silenzio, non possiamo ammazzarlo di nuovo.

Chiediamo a tutti i giornalisti di aiutarci a far emergere questa storia che in troppi vorrebbero silenziare!”

crazyhorse

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