Unicoop Tirreno

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usbIl coordinamento USB Campano dichiara la sua solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici di Livorno per lo sciopero proclamato per il 31 dicembre e a tutte le forme di lotta previste nei confronti di Unicoop Tirreno che non rispetta e mantiene nessuno degli impegni presi.

 

Non solo ci sentiamo vicini ai lavoratori di Livorno che Unicoop Tirreno condanna ad essere precari e continua a ricattare con la promessa futura di qualcosa che cambia a seconda del nuovo vento direzionale, ma siamo vittime dello stesso destino in quanto a sud di questa azienda oltre alla cessione dell’intera regione in modo alquanto discutibile ci sono le stesse mancanze in quanto la direzione aziendale inevitabilmente è la stessa.

 

Ogni negozio campano vive quotidianamente disagi per la mancanza di ore però la maggior parte dei dipendenti sono part time e continuano ad esserlo con estensioni temporanee ed interrotte al momento opportuno per evitare che divengano definitive.

 

L’ipermercato di Quarto sviluppa un numero di ore di straordinario sproporzionato a dimostrazione che il personale è insufficiente rispetto alle esigenze ma nessuna stabilizzazione si prospetta, nonostante l’utilizzo abnorme di estensioni.

 

In ogni punto vendita ci sono difficoltà a formulare orari per la copertura dei banchi, non possiamo permetterci ore per garantire l’apertura dei punti vendita ogni mattina ma possiamo permetterci di pagare rimborsi spese a personale che non è dato sapere il ruolo svolto e quindi il contributo dato per l’azienda.

 

A tutti è stato promesso qualcosa a pochi eletti concesso. Quando si tratta di ricevere da Unicoop Tirreno quello previsto dalla legge non è più possibile perché ci sono costi troppo alti e bisogna evitare sprechi ma per altri non c’è costo che tenga.  In un comunicato Unicoop  Tirreno dichiara  e ripetiamo loro testuali parole di essere “un’impresa solida e ben capitalizzata”  e noi non perdiamo occasione per ripetere tanto solida e ben capitalizzata che dichiara contemporaneamente di  abbandonare la Campania perché in perdita e non è capace di trovare una soluzione per la Campania e di conseguenza anche per tutti i lavoratori, precari e non campani .

 

Cogliamo, inoltre, l’occasione per domandarci tutti perché nel nostro paese si chiede a Marchionne di fare uno sforzo e rimanere in Campania con Pomigliano D’Arco nonostante i costi e non è naturale invece per una cooperativa che si dichiara solida e solidale fare il minimo sforzo per non lasciare una regione con tante promesse disattese e 650 famiglie senza prospettiva  visto che l’unico negozio su cui intervenire è l’ipermercato di Afragola che comunque con una normale gestione potrebbe funzionare alla stessa stregua di altri.

 

 

USB Lavoro Privato Coop Campania

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