24 marzo, all’Asilo Via G. Maffei 4, alle ore 20,30 la proiezione deldocumentario We cannot go there now, my dear, di Carol Mansour, con la partecipazione di rappresentanti del Festival e moderazione del giornalista Roberto Prinzi di NenaNews,
inaugurerà la selezione di Al Ard, Festival di Cagliari del cinema palestinese ed arabo, alla sua XIII edizione, organizzata a Napoli dal Comitato BDS Campania con la collaborazione dell’Associazione di Amicizia Sardegna- Palestina e dell’Asilo. In lingua originale, sottotitolati in italiano, i documentari presentano diverse problematiche, che potranno essere affrontate nei dibattiti che seguiranno alle proiezioni.
L’importanza dell’evento è da ravvisarsi oltre che nelle problematiche proposte dai documentari e nella qualità del linguaggio cinematografico adottato, anche nella continuità dell’impegno cagliaritano che testimonia e dà visibilità ad una produzione palestinese nel settore documentaristico, di cui solo episodicamente sono giunti ad un pubblico comunque ristretto alcuni prodotti. Si vuole, infatti sollecitare attenzione verso questo appuntamento annuale che in Italia propone l’esame e la scelta di film palestrinesi ed arabi più significativi, e che si tiene in un’area comunemente considerata “periferica” per la sua stessa collocazione isolana: Cagliari; ulteriore occasione per sottoporre a vaglio critico la nozione stessa di “periferia” adottata troppo spesso in modo generico ed impropriamente generalizzato.
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La selezione presentata a Napoli avrà scadenza settimanale, con gli appuntamenti di giovedì 24 e 31 marzo e 7 aprile. Orario e luogo i medesimi: ore 20,30 all’Asilo, Vico G. Maffei, 4.
24 marzo- We cannot go there now, my dear, si concentra sulla vicenda dei palestinesi fuggiti dalla Siria per cercare rifugio in Libano, gli stessi palestinesi che erano stati costretti a fuggire dalla Palestina nel 1948. Mentre la crisi siriana si intensifica, la loro storia, si rivela più complessa e in Libano stanno diventando una categoria speciale di rifugiati: profughi due volte, senza una casa e, ancora una volta, senza uno stato. Carol Mansour, l’autrice, è una regista di origini canadesi/palestinesi/libanesi. È la fondatrice della Forward Film Production di Beirut. Con oltre 20 anni di esperienza alle spalle nella produzione di documentari, ha viaggiato dallo Sri Lanka, al Libano, all’Uzbekistan. Ha vinto numerosi riconoscimenti internazionali per i suoi film, con oltre 30 partecipazioni a festival di tutto il mondo.
31 marzo- Infiltrators, segue vari palestinesi nel tentativo di oltrepassare il muro alto sette metri che separa i Territori palestinesi occupati da Israele. Autore Khaled Jarrar è nato nel 1976 a Jenin, vive e lavora a Ramallah, ha ricevuto diversi riconoscimenti.
The Living of the Pigeons, passaggio in un checkpoint dopo la mezzanotte. Il freddo è penetrante. Le strade che portano al checkpoint chiamato “300”, tra Betlemme e Gerusalemme, sono vuote e silenziose. Di Baha’ Abu Shanab, studente di produzione cinematografica alla Dar al Kalima University College of Arts & Culture di Betlemme.
7 aprile- Roshmia. Sin dal 1956, l’ottantenne Yousef ha vissuto in una baracca nella valle di Roshmia, con sua moglie Amna, una profuga di Yasoor. La vita scorre tranquilla, sino a quando la municipalità di Haifa non progetta di costruire una strada che attraversa la valle per collegare il Mediterraneo al monte Carmelo. Autore: Salim Abu Jabal ha lavorato come giornalista e critico cinematografico per diverse riviste. Ha prodotto e diretto diversi film, programmi e serie e il suo nome è conosciuto per il suo ruolo come CASTING DIRECTOR e di produttore di famosi film di successo.
Kick Flips Over The Occupation.,breve documentario sul fenomeno emergente dello skateboarding in Palestina, sottolinea il ruolo che lo skateboarding sta via via assumendo nella vita degli adolescenti e dei giovani palestinesi, in relazione alla presa di coscienza di sé e come metodo di resistenza non violenta. L’autore, Mahen Hammad è nato in Cisgiordania e cresciuto in America. è regista indipendente, studente e skateboarder, ha passato 8 mesi in Cisgiordania per documentare l’emergere dello skatebording in Palestina e ha realizzato questo suo primo corto-documentario.
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