Nella notte tra il 13 e il 14 ottobre anche nella cittadina cavese gli indignati hanno fatto sentire la propria voce, rivendicando il loro diritto all’indignazione su temi quali il diritto allo studio, diritto ad un lavoro ed un reddito, diritto alla casa ed il diritto di manifestare liberamente il proprio dissenso. Quest’ultimo è stato beceramente calpestato quando una pattuglia della polizia ha fermato, identificato e successivamente condotto in questura i ragazzi, mentre affiggevano manifesti che dimostravano il loro dissenso nei confronti delle politiche sia nazionale che locali, che vede far pagare la crisi sempre agli stessi. Gli agenti, inoltre hanno perquisito la macchina in maniera approfondita, senza capire bene in realtà cosa stessero cercando. Questi atti intimidatori violano i principi fondamentali della democrazia e della possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero, e denotano il clima sempre più repressivo che si vive nella nostra città.
Gli striscioni sono stati affissi nei luoghi dove maggiormente si avverte la crisi, quali scuola, fabbriche, prefabbricati ed inoltre davanti alla manifattura tabacchi. Gli indignati rivendicano con forza che la manifattura tabacchi è un bene comune che non può essere assolutamente svenduta al fine di una speculazione edilizia che favorirebbe i soliti ricchi potenti.
Non ci faremo intimidire, e continueremo a far sentire forte il nostro dissenso, partecipando sabato 15 alla manifestazione di Roma con un forte spezzone cavese.
Non siamo merce in mano a parlamentari e banchieri! Peoples of Europe rise up!
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