Da alcune settimane , grazie al contributo di studenti universitari e disoccupati, è attivo, nonché pulito e ordinato, lo STUDENTATO AUTORGANIZZATO ORSO, nei pressi della sede di Corso Umberto dell’Università Federico Secondo di Napoli. Il nome dello spazio è stato dedicato al combattente Lorenzo Orsetti , antifascista e partigiano, morto nella lotta contro l’Isis e per la libertà del popolo curdo. Il progetto di uno spazio libero e gratuito per gli studenti e le studentesse nasce dall’analisi del processo di “turistificazione “ che sta mettendo in difficoltà le classi popolari italiane . Il rincaro degli affitti , costruito ad hoc per speculare sulla pelle dei visitatori delle città ,per favorire i grandi proprietari di appartamenti non consente all’uomo comune di poter vivere nel centro della propria città , ma di essere relegato nella estrema periferia o in provincia . La questione studentesca è , probabilmente , ancora più triste poiché viene de facto ostacolato il diritto allo studio . Lo studente viene costretto o ad affrontare interminabili viaggi da pendolare( con un notevolissimo dispendio di denaro causato dall’elevatissimo prezzo dei trasporti) oppure a gravare sul proprio reddito personale(o familiare) per poter vivere nei pressi del proprio luogo di studio . Nel caso si abbiano scarse risorse economiche non c’è però alcuna scelta: è impossibile frequentare attivamente il proprio ateneo . Ecco dunque da dove origina il bisogno di una casa accogliente e comunitaria per i giovani universitari di Napoli. Malgrado l’evidente utilità sociale dell’iniziativa, c’è già chi ha provato a mettere i bastoni tra le ruote al neonato studentato . L’istituzione universitaria della Federico Secondo ha , infatti, assunto un comportamento degno del peggior speculatore immobiliare . L’edificio occupato è infatti di proprietà di quest’ultima che , malgrado avesse abbandonato l’edificio da anni , ha cercato in tutti i modi di far lasciare la struttura ai ragazzi .Non è bastato che gli studenti rendessero vivibile GRATUITAMENTE un luogo lasciato al degrado , lavoro che avrebbe richiesto fior di quattrini. L’università non si è mai interessata dell’immobile da anni , né ha investito risorse per migliorarlo , ma ha trovato i fondi per inviare operai ad occludere le fogne pochi giorni dopo l’occupazione studentesca . All’autodeterminazione studentesca si è risposto, dunque, con il sabotaggio . Per fortuna gli occupanti non demordono e non si lasciano intimidire da queste vili provocazioni . Per maggiori informazioni radio Vostok lascia al gentile lettore il link della pagina della pagina dello studentato ove è possibile trovare i comunicati della comunità universitaria in lotta : https://www.facebook.com/Studentatoautorganizzatorso/
Di Antonio Casciano
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