Il 12 e 13 novembre Il ministro del lavoro Elsa “choosy” Fornero e l’omologo ministro tedesco Ursula von der Leyen presiederanno a Napoli la conferenza governativa italo-tedesca sull’apprendistato e sul lavoro precario.
Mentre continuano i tagli imposti dalla Troika, dall’Unione Europea e dal nostro governo, i ministri italiani e tedeschi verranno a Napoli, capitale della disoccupazione e del lavoro nero, per difendere ancora una volta la retorica del liberismo e della precarietà, spacciando la politica dei sacrifici come cura per questa crisi. Verranno a oliare la retorica della subalternità, dello sfruttamento e dell’elemosina.
E’ una beffa clamorosa da parte di quei poteri che in tutta Europa usano la crisi per smantellare il welfare e i diritti del lavoro, che quando c’è ancora si accompagna a meno salario, meno democrazia e meno sicurezza!
La Conferenza “sul lavoro” di Italia e Germania ancora una volta prova a vampirizzare l’immagine e i problemi di questa città ma nasce ormai sulle macerie. Le macerie del distretto industriale di Pomigliano e delle centinaia di aziende che scaricano la crisi sui lavoratori, della repressione contro le lotte degli studenti e dei precari, dei tassi impressionanti di disoccupazione, in un contesto regionale che affoga nei disservizi pubblici di scuola, trasporti, sanità e politiche sociali.
I ministri convenuti saranno la voce dell’austerity, quella che sta mettendo in ginocchio tutta l’Europa. Per noi questo vertice non ha nessuna legittimità, nel momento in cui viene a riproporre le solite ricette lacrime e sangue, a spargere qualche elemosina senza nessun serio intervento su larga scala contro la precarietà, in sostegno del diritto al reddito e lavoro per tutti e a una condizione lavorativa che abbia piena dignità di diritti, salario e democrazia.
Contesteremo il vertice con manifestazioni, assedi, incursioni comunicative e momenti di confronto sociale.
E’ il momento di farci sentire, di bloccarli!
Perciò facciamo appello alle esperienze di movimento, agli studenti, ai precari, alle realtà lavorative in lotta, a quanti vogliono ribellarsi a questa situazione:
auto-convochiamoci Lunedi 12 e Martedi 13 novembre per la mobilitazione che vuole contestare il vertice, portando la voce e la rabbia di chi è colpito dai governi della crisi.
No Pasaran! E’ l’Europa che ce lo chiede… non quella delle Banche, dei padroni e della politica “ufficiale” ormai screditata, ma quella dei Popoli in lotta contro i tagli e la precarietà, dalla Grecia, alla Spagna, al Portogallo
10 thoughts on “Jatevenne! E’ l’Europa delle lotte sociali che lo pretende…”