Da strumento giuridico a epidemia amministrativa, l’enfiteusi colpisce ancora. La versione locale
della saga di “Guerre Stellari” adesso investe i cittadini di Sala Consilina.
Nella premessa della delibera del Consiglio Comunale del luglio scorso, con la quale si approvava il “Regolamento per
l’affrancazione dei livelli, censi ed enfiteusi” si legge che “il livello è una fattispecie di contratto agrario di origine molto
antico, adottato diffusamente nel Medioevo, col quale un terreno veniva concesso in godimento dietro pagamento di un
canone annuale e, pertanto, assimilabile per analogia all’enfiteusi”. E noi notiamo, preliminarmente, che anche lo “ius
primae noctis” era adottato nel Medioevo: i cittadini si ritengano, pertanto, avvisati.
Relatore della proposta di delibera il consigliere comunale Santoriello. Il nome del consigliere è legato a quello
dell’imperatore Carlo V, essendo stato più volte chiamato a interpretarne le gesta nella meritoria sagra del paese promossa
dall’associazione Arti e Mestieri di Sala Consilina. Non molto tempo fa lo stesso consigliere è stato protagonista di una
vicenda che ha richiamato l’attenzione della stampa nazionale1
cortesi nei confronti dei “comunisti” che, secondo quanto scritto dallo stesso, andrebbero “sterminati tutti … alla Hitler
maniera”. Nei consigli comunali, tuttavia, quello che interessa sono i numeri, non tanto i pensieri, le idee o le parole. Men
che meno quelle espresse su un “social network”. E perciò, chi copriva e ha continuato a ricoprire il ruolo di assessore nelle
file della precedente amministrazione è stato rieletto lo scorso anno e può essere quindi relatore, da consigliere comunale,
di un regolamento che, a nostro giudizio, penalizza non poco i cittadini di Sala Consilina che sono chiamati ad affrontare
spese non banali e ad assolvere a compiti burocratici eccessivi per una semplice affrancazione, che andrebbe effettuata –
laddove ne ricorrano i presupposti – con una procedura amministrativa snella in cui è lo stesso Comune (e non il cittadino)
a esibire i contratti originali sulla base dei quali si dovrebbe fondare un’eventuale richiesta del canone enfiteutico e
dell’affrancazione stessa.
Già a Padula, chiamati dai cittadini del posto, avevamo affrontato lo stesso problema. Abbiamo ottenuto una
sospensione dell’azione amministrativa e una promessa (che forse rimarrà tale) di convocazione di un Consiglio Comunale
tematico. Abbiamo anche formulato le nostre proposte, scaturite dalle richieste dei cittadini di Padula, formulate in un
incontro pubblico lo scorso 3 dicembre 2014. Non pensavamo di dover ripetere, a distanza di non molto tempo, la stessa
operazione a Sala Consilina. E si sa, quando le idee giuste giungono agli orecchi delle persone giuste, queste si adoperano
per fare quello che c’è da fare (di giusto, naturalmente, e sempre nell’interesse del cittadino!). Così, sulla base di questo
regolamento, stanno arrivando, nelle case dei cittadini (in massima parte agricoltori) di Sala Consilina le richieste dei
canoni enfiteutici. Ribadiamo, allora, quello che abbiamo già detto in un precedente comunicato, ma che viene pienamente
riconosciuto nella delibera del 21 luglio 2014, dove si fa menzione “del particolare periodo di crisi economica che
attraversa il nostro paese, delle condizioni climatiche avverse che non favoriscono la coltivazione e che si ripercuotono
sulle produzioni agricole”. Forse non siamo i soli pessimisti. Perciò, continua il testo della delibera “allo scopo di non
gravare ulteriormente sui coltivatori, si ritiene opportuno prevedere degli abbattimenti del canone annuo per coloro che
traggono sostentamento dall’attività agricola”. Gli abbattimenti (cumulabili) previsti sono del 30% del canone per gli
agricoltori attivi o in pensione e del 10% per chi ha un reddito ISEE al di sotto del minimo vitale.
Nelle cortesi missive spedite ai cittadini, d’altro canto, si legge testualmente: “L’obbligo del pagamento del canone e
delle 5 annualità pregresse dovrà essere effettuato entro e non oltre sessanta giorni dal ricevimento della presente [doppio
spazio, n. d. r.] in mancanza si provvederà ad iscrivere a ruolo i crediti vantati con riscossione coattiva degli stessi con
notevoli aggravi di costo”. Viene anche spiegato che si può accedere agli atti presso l’Ufficio Tecnico Comunale e che
si possono proporre memorie scritte nei 60 giorni. Mai che – in un paese a dimensione di cittadino sereno – si istruisca la
pratica, caso per caso, convocando preliminarmente gli agricoltori e le associazioni di categoria, e poi esibendo, caso per
caso, i contratti originari e una valutazione – sulla base di questi stessi contratti – di un canone adeguato al particolare
periodo di crisi economica e di una proposta di affrancazione snella e senza oneri per il cittadino che, per anni, ha custodito
gelosamente il bene per conto dello stesso Comune. Mai!
per aver pubblicato su Facebook alcune frasi non proprio
prof. Roberto De Luca
responsabile della Sede
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