Le modifiche apportate al Senato dal governo Renzi stravolgono quanto saggiamente previsto dai Padri Costituenti ed insieme alla nuova legge elettorale creeranno seri problemi alla rappresentativita’ e alla democrazia a causa del concentrarsi di troppi poteri in mano ad un singolo partito e al governo, quindi quello che ora i cittadini potranno fare e’ non confermare la riforma del Senato votando NO e abrogare l’italicum nei referendum che dovrebbero tenersi nell’ottobre 2016.
Ballottaggio, premio di maggioranza alla singola lista, soglie di accesso, voto bloccato sui capilista consegnano la camera nelle mani del leader del partito vincente ,anche con pochi voti , nella competizione elettorale, secondo il modello dell’uomo solo al comando.
Ne risente infatti l’elezione del Capo dello Stato, dei componenti della Corte costituzionale, del Csm. E ne esce indebolita la stessa rigidità della Costituzione.
L’incontro delle forze politiche antifasciste in Assemblea costituente trovò fondamento nella condivisione di essenziali obiettivi di eguaglianza e giustizia sociale, di tutela di libertà e diritti. Sul progetto politico fu costruita un’architettura istituzionale fondata sulla partecipazione democratica, sulla rappresentanza politica, sull’equilibrio tra i poteri.
Più in generale, l’assetto istituzionale è decisivo per l’attuazione dei diritti e delle libertà di cui alla prima parte, come è stato reso evidente dalla sciagurata riforma dell’articolo 81 della Costituzione.
Per i referendum confermativi su modifiche costituzionali (quindi quello sul Senato) NON e’ previsto il quorum di partecipazione (50% degli aventi diritto al voto +1) quindi indipendentemente dal numero di partecipanti la modifica del Senato verra’ abolita (se vince il NO) oppure confermata (se vince il si). La legge costituzionale che il Senato propone e vota dissolve di fatto l’identità della Repubblica nata dalla Resistenza.
la composizione fondata su persone selezionate per la titolarità di mandato , colpisce irrimediabilmente il principio della rappresentanza politica e gli equilibri del sistema istituzionale.
Per questo si costituisce anche a Cava de Tirreni il “comitato per il no “ che prepari la mobilitazione in vista del referendum confermativo della riforma costituzionale. L’intenzione è quella di formare anche un “coordinamento per la democrazia costituzionale” . Contro la legge elettorale, contro l’Italicum , contro la riforma della costituzione, targata Renzi Boschi, che minerebbe pesantemente la nostra democrazia, già da tempo sotto attacco, chiediamo a tutta la cittadinanza cavese di far sentire la propria voce.
Vi aspettiamo tutti martedì 10 Novembre 2015 alle ore 17:30 per lo svolgimento dell’evento/manifestazione Comitato Referendum Cava.
Firmato
Cettina Capuano
Ex candidata Sindaca SNOQ e Sinistra per Cava.
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