DEPOSITO CAUZIONALE E TARIFFE DELL’ACQUA: ECCO COSA STA SUCCEDENDO.
PER LA GRAVITÀ DEI FATTI EMERSI SI CHIEDONO LE IMMEDIATE DIMISSIONI
Viviamo in un’era davvero strana. E difficile. Soprattutto per chi ha redditi limitati e congelati dalla crisi attuale.
Un costante incremento annuale dei servizi, inoltre, sta erodendo, nell’indifferenza complice della “politica”, i già
bassi livelli di reddito degli Italiani. Un esempio su tutti: anno dopo anno stanno aumentando le tariffe del servizio
idrico. L’acqua, per intenderci, costa sempre di più. Sappiamo che è un bene prezioso e vedremo insieme, in futuro,
quali accorgimenti adottare per risparmiare, ma alcuni vogliono farci pagare questo liquido a peso d’oro. Nel nostro
piccolo abbiamo sempre cercato di informare la cittadinanza e gli organi di controllo sugli incrementi delle tariffe.
Anche quando questi aumenti venivano fatti a monte (abbiamo i documenti!) dell’autorizzazione degli organi preposti.
Accertata la cosa, siamo noi adesso a subire un processo civile di risarcimento dei danni e non altri a risarcire,
nonostante i nostri ripetuti inviti, i cittadini. Le istituzioni e la politica che fanno?
Adesso assistiamo ad applicazioni di aumenti tariffari annuali dell’ordine del 10%. In questo modo, secondo
un calcolo abbastanza semplice (basta sapere come si adoperano i logaritmi), nell’arco di sette anni circa si raddoppia
il costo della bolletta. E ci si appella a mille motivi per incrementare la tariffa e si adottano metodi di calcolo non
propriamente immediati. Alcuni dei motivi addotti è il costo limitato della nostra acqua rispetto alla città di Berlino (la
causa di ciò sarà forse il privilegio di cui godono gli abitanti della capitale tedesca nell’avere in città il famoso giudice?
Ma ecco adesso svelato l’arcano del deposito cauzionale. La ditta Consac S.p.A. di Vallo della Lucania scrive agli
utenti di Sala Consilina nelle ultime bollette:
DELL’INTERA GIUNTA COMUNALE DI SALA CONSILINA
Cosicché la ditta Consac S.p.A. sta effettivamente chiedendo ai cittadini di Sala Consilina il “tesoretto”. E si dice che il
Comune restituirà le somme già versate. Quindi si sono materializzati i nostri timori.
• Considerando adesso che la ditta Consac S.p.A. gestisce il bene acqua nel territorio di Sala Consilina;
• considerando che la ditta Consac è ospitata gratuitamente e senza un regolare contratto di fitto nei locali della
sede Municipale, così come dichiarato dal sindaco pro-tempore;
• considerando che, per quanto riportato nelle ultime bollette, la stessa S.p.A. ha dovuto – necessariamente –
accordarsi con il Comune di Sala Consilina (soltanto?) su questa triste vicenda in questo triste momento di crisi
economica;
• considerando che il Comune di Sala Consilina, se avesse proprio voluto restituire l’anticipo fornitura,
avrebbe dovuto farlo nell’ultima bolletta e non già dopo anni;
• considerando – infine – che i cittadini, in tutta questa storia, girano in tondo e sono costretti a ulteriori esborsi
perché il deposito cauzionale versato al Comune, non solo è inferiore in totale a quanto la S.p.A. adesso
incamererà, ma è stato considerato a tutti gli effetti “infruttifero”;
si chiedono le immediate dimissioni della Giunta Comunale, affinché si possano scongiurare ulteriori danni
economici, provocati da condotte simili, ai cittadini di Sala Consilina. Con nuove elezioni e nuova amministrazione
bisognerà mettere tra i primi punti del programma la riappropriazione della gestione della rete idrica, concessa nella
famosa serata del 02-12-2011 (delibera n. 30 del C.C.) per quarant’anni alla S.p.A. di Vallo della Lucania. Per chi
sa fare di conto e volesse confermare questa estrapolazione, con la media degli aumenti attuali il canone idrico alla
fine dei quarant’anni sarà di circa quarantacinque volte più alto di quello di oggi. Pertanto, il rischio che i cittadini di
Sala Consilina debbano svenarsi per pagare le bollette ad un S.p.A. fra qualche anno, ci induce, qui e adesso, a
chiedere le dimissioni di questa amministrazione, che è in perfetta continuità con quella precedente che ha ceduto la
gestione della rete idrica cittadina. Invitiamo inoltre, a mezzo stampa, tutti gli organi di controllo istituzionali a scavare
nelle pieghe di tutta questa vicenda e di tutti gli atti che danno origine a questa stessa vicenda (sperando, questa volta sì,
di poter godere di quel famoso privilegio del cittadino di Berlino). Si invitano, infine, i sindaci dei paesi del Vallo di
Diano che non gestiscono in proprio il servizio idrico a rientrare in possesso della rete cittadina per evitare gravi
emoraggie di risorse per l’acquisto da una S.p.A. di un bene presente in surplus sul territorio.
Il Responsabile della Sede
prof. Roberto De Luca
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