Il sistema dell’AKP in Turchia continua ad arrestare ed imprigionare i bambini kurdi per aver lanciato pietre contro la polizia o contro le sedi dell’AKP o semplicemente per aver gridato slogan “proibiti”. Questi bambini sono considerati come “terroristi” e condannati a lunghe pene. La corte di Suruç in provincia di Urfa, ha deciso venerdì 18 novembre di detenere due bambini kurdi per aver lanciato pietre contro la sede del partito di governo AKP, durante una manifestazione il 16 maggio. Questi due bambini sono accusati di essere membri di una organizzazione “terroristica”. Questi bambini, noti come “lanciatori di pietre” sono tra i primi obiettivi del governo AKP del primo ministro Recep Tayyip Erdogan, che vanta in giro per il mondo la sua “democrazia avanzata” come un modello. Quasi 2000 bambini arrestati nel 2010. La Turchia è la più grande prigione al mondo per i bambini arrestati per motivi politici. La relazione annuale dell’Associazione dei Diritti Umani (IHD), 1 857 bambini sono stati arrestati nel corso del 2010, con un incremento del 85,6% rispetto all’anno precedente, tra questi 211 bambini sono stati condannati a pene detentive. Lanciare pietre contro la polizia, bottiglie molotov contro i carri armati, partecipare ad una manifestazione o semplicemente gridare slogan è interpretato come un sostegno diretto al PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan). Ritenuti “terroristi”, possono essere condannato a più di 20 anni di carcere. www.actukurde.fr
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Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo
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