MERCOLEDì 12 ore 19.00 presso il C.S.O. Exscuola canalone libera (SA) assemblea sulla questione palestinese, di seguito l’appello
Le immagini dei bombardamenti su Gaza, dei bambini ammazzati, ma soprattutto la consapevolezza che in Palestina ormai da più di 60 anni è in atto un vero e proprio genocidio da parte dello stato d’Israele nei confronti del popolo palestinese hanno toccato il senso di solidarietà e di umanità di tanti salernitani, compagni e semplici cittadini, che immediatamente hanno sentito il bisogno di manifestare pubblicamente la propria indignazione innanzi all’ennesimo azione militare israeliana e al silenzio e alla complicità della diplomazia occidentale e dei canali di informazione ufficiali.
Una tregua (non si sa quanto definitiva) ha interrotto per il momento i bombardamenti israeliani sulla striscia di Gaza continuati senza sosta per 9 giorni ma ciò non ci rassicura affatto, infatti a meno di 24 ore dalla firma della stessa un contadino palestinese é stato ucciso dal fuoco dei militari israeliani nel Sud della striscia ed altri 8 contadini sono rimasti feriti.
L’impotenza, il rancore, l’indignazione che abbiamo provato in questi giorni nell’assistere a questa ennesima barbarie hanno suscitato in molti di noi il bisogno/necessità di riflettere su come sia possibile da parte nostra dare un supporto concreto anche a migliaia di chilometri di distanza alla resistenza palestinese, il che pone in primo piano la necessità della conoscenza e dello studio della attuale situazione politica internazionale, i cui scenari sono radicalmente mutati e rendono il contesto attuale in cui si inserisce il conflitto israelo-palestinese ancora più complesso, anche alla luce delle rivolte che si sono susseguite negli ultimi tempi e che hanno interessato stati che assumono un’importanza strategica per ciò che riguarda la definizione dei nuovi equilibri internazionali. Quale può essere il nostro contributo come compagni e come si inserisce questo contributo rispetto alla difficile situazione interna palestinese, sono state le domande che ci siamo posti, le quali non possono essere affrontate in termini semplicistici e approssimativi, ma implicano uno sforzo collettivo politico e umano che rappresenta un momento di crescita individuale e collettiva .
Il riconoscimento della Palestina all’Onu quale stato non membro costituisce un passo in avanti importante al fine della costituzione dello stato autonomo di Palestina ma è evidente che la risoluzione del conflitto non potrà mai esserci fin tanto che non venga garantito ai palestinesi il ritorno nei territori illegittimamente occupati da Israele (come tra l’altro è previsto dalla risoluzione 194 delle nazioni unite) e venga posta la parola fine all’assedio continuo su Gaza.
Per questo facciamo appello a tutti gli uomini e le donne, i compagni e le compagne sensibili con la causa palestinese, e che sentono propria l’ingiustizia perpetuata nei confronti dei fratelli di Palestina, alla costruzione di un percorso non predeterminato e né scontato che possa vedere la nascita in città di una rete stabile di solidarietà con il popolo palestinese, in cui ci si possa confrontare, socializzare informazioni, organizzare iniziative e progetti che possano nel loro piccolo contribuire a supportare la resistenza palestinese e migliorare le condizioni di vita di un popolo che vede sulla propria pelle negati i più elementari diritti, in primis quello alla vita.
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