Nel mese di maggio 2018, il Giro d’Italia ha in programma di tenere la “Grande partenza” in Israele.
Tenere la gara in Israele non solo maschera l’occupazione militare israeliana e le sue politiche discriminatorie contro i palestinesi, ma accrescerà anche il senso di impunità di Israele incoraggiando i suoi governanti a proseguire nella negazione dei diritti del popolo palestinese sanciti dall’ONU.
Sul sito web ufficiale del Giro d’Italia e nei canali dei social media ufficiali, già si riporta ingannevolmente Gerusalemme est come parte di Israele e come sua capitale unificata, cosa che nessun paese al mondo riconosce.
Chiediamo alle organizzazioni della società civile impegnate per i diritti umani universali, per lo sviluppo sostenibile, la libertà di movimento ed il turismo etico, ad aderire all’appello internazionale del “Coordinamento europeo di comitati e associazioni per la Palestina” (ECCP) di spostare la “Grande partenza” del Giro d’Italia 2018 da Israele.
Questo è l’unico modo per assicurare che un evento sportivo di rilevanza mondiale non finisca per essere usato per quello che l’ex caporedattore sportivo per The Guardian ha descritto come un’azione di “preziosa lucidatura dell’immagine”.
Vi chiediamo di aggiungere l’adesione della vostra organizzazione all’appello internazionale per assicurare che il Giro d’Italia non serva come timbro di approvazione della privazione da parte di Israele dei diritti umani dei palestinesi.
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