Bologna. Incontro con il Movimento NO TAP
Venerdì 19 gennaio h. 20,30 presso la Sala Casa dell’Angelo di via San Mamolo 24 – Bologna
Incontro pubblico con il Movimento NO TAP che da anni in Salento si oppone alla realizzazione di TAP (Trans Adriatic Pipeline) e della Rete Adriatica SNAM che coinvolgerà tutta la dorsale appenninica attraversando territori ad elevato rischio sismico.
Interverranno attivisti NoTAP, tra cui il portavoce Gianluca Maggiore, l’Ing. Alessandro Manuelli e il Prof. Nicola Grasso, docente di diritto costituzionale dell’Università del Salento.
L’incontro ha l’obiettivo di informare sulle ragioni della lotta No TAP\SNAM e sui rischi alla salute, alla sicurezza e all’ambiente connessi a tale progetto che coinvolge anche la nostra regione dove è previsto un aumento considerevole del gas stoccato presso l’impianto Stogit\SNAM di Minerbio.
Organizzano:
– Collettivo Altapressione
– Associazione Bianca Guidetti Serra
– COBAS Bologna
– Associazione di Mutuo Soccorso per il diritto di espressione
– Associazione Primo Moroni – Nuova Casa del Popolo di Ponticelli
– Associazione Esposti Amianto
– Circolo Chico Mendez
– Centro per l’Alternativa alla Medicina Francesco Lorusso
– VAG61
– CRASH
– XM24
– TPO
– LABAS
– HOBO
– NOI RESTIAMO
Minerbio (Bo). Incontro con il Movimento NO TAP
Sabato 20 gennaio, h. 21.00 presso palazzo Minerva, via Roma 2 Minerbio (BO)
Incontro pubblico con il Movimento NO TAP che da anni in Salento si oppone alla realizzazione di TAP (Trans Adriatic Pipeline) e della Rete Adriatica SNAM che coinvolgerà tutta la dorsale appenninica attraversando territori ad elevato rischio sismico.
Interverranno attivisti NoTAP, tra cui il portavoce Gianluca Maggiore, l’Ing. Alessandro Manuelli e il Prof. Nicola Grasso, docente di diritto costituzionale dell’Università del Salento.
L’incontro ha l’obiettivo di informare sulle ragioni della lotta No TAP\SNAM e sui rischi alla salute, alla sicurezza e all’ambiente connessi a tale progetto che coinvolge anche la nostra regione dove è previsto un aumento considerevole del gas stoccato presso l’impianto Stogit\SNAM di Minerbio.
Tutta la cittadinanza di Minerbio e dei comuni limitrofi è invitata a partecipare.
Organizzano:
Movimento NO TAP
Circolo Primo Moroni – Nuova Casa del Popolo di Ponticelli
Collettivo ALTAPRESSIONE
Associazione Esposti Amianto
Centro per l’Alternativa alla Medicina F. Lorusso
COBAS
Collettivi e realtà di Movimento bolognesi
Pagine degli eventi FB:
Iniziativa diBologna: https://www.facebook.
Iniziativa di Minerbio: https://www.
CAROVANA NOTAP/SNAM – FOLIGNO NORCIA.
È difficile raccontare questo nuovo appuntamento per la carovana, è difficile perché siamo stati invasi da mille emozioni e mille riflessioni. È una esperienza che non lasceremo nel cassetto dei ricordi, ma porteremo ancorata alla memoria, quella memoria che vogliono toglierci, perché un popolo senza memoria è un popolo vinto.
Questo ci hanno regalato la fantastica terra umbra e la sua gente, persone che amano la loro terra, la rispettano, la difendono e non hanno nessuna intenzione di abbandonarla, nonostante tutto.
Siamo stati in Umbria, ancora una volta per costruire rete, conoscere ed informare, per dire che il problema non è soltanto TAP, acronimo di un malaffare, ma l’intero Corridoio Sud del Gas, che parte dal paese sud caucasico ed arriva fino in Austria, attraversando le zone terremotate.
Chi tiene in piedi questo progetto non ha a cuore il nostro bene, ma solo il suo fine speculativo.
Il 3, al nostro arrivo, siamo stati accolti al Circolo Island di Perugia dove, in una assemblea informativa, abbiamo parlato del momento che stiamo vivendo giù nel Salento. Molte le domande sul progetto e sul movimento, come molte le curiosità riguardanti il sistema di imposizione di grandi opere inutili e dannose.
Il giorno dopo siamo stati ospiti a Foligno, prima vera tappa della due giorni umbra. Una accoglienza che non ci aspettavamo.
Ci avevano raccontato che il problema Snam non è molto sentito a queste latitudini, invece abbiamo trovato associazioni e cittadini informati, per poi scoprire che c’è chi studia il problema già da oltre dieci anni. Molti sono stati gli interventi e tante le domande sugli aspetti tecnici, legali e soprattutto finanziari. È sempre più chiaro che quest’opera inutile la pagheremo per intero tutti noi.
L’ultimo giorno, il 5 gennaio, ci aspettano a Norcia, una delle cittadine maggiormente colpite dal sisma dello scorso anno. Anche qui, da previsione, non avremmo dovuto trovare un ambiente facile. Troviamo accoglienza nello “Spazio Solidale 24”, fortemente voluto nell’assemblea di un anno fa tra BSA e Montanari Testoni, associazione di giovani e non di Norcia, che credono fortemente alla rinascita del loro paese con l’obiettivo di donare alla popolazione un luogo caldo e sicuro in cui potersi incontrare, fare assemblee e decidere come autoorganizzarsi nel proprio territorio, in un container facente parte del campo allestito durante, e non sembra passata, l’emergenza terremoto per l’intervento delle Brigate di Solidarietà Attiva.
Quanto fanno paura questi No Tap, quanto fa paura la verità.
Dicevamo, si prospettava una accoglienza fredda non solo da parte delle istituzioni, ma anche dalla popolazione. È facile intuire come può risultare marginale il problema Snam in queste zone dove si respira ancora forte il senso di impotenza davanti alla forza della natura.
Invece no, troviamo ad attenderci tanta gente. Il container straborda di vita. Ci accolgono strette di mano e sorrisi, ma anche occhi indagatori, che si chiedono, forse, cosa ci stiamo a fare sulla loro terra.
Inizia l’incontro. C’è silenzio ed attenzione, anche qui scopriamo che c’è chi ha studiato e contrastato per dieci anni Snam. Anche qui parliamo e discutiamo, tutti insieme, del perché, in maniera furba, l’intero Corridoio Sud del Gas sia stato diviso in tanti tronconi.
La somma di ciò, che sempre raccontiamo, ha come risultato quel “Né Qui Né Altrove” che da sempre caratterizza il nostro movimento che si allarga e fa sempre più rete. Qui la gente è schietta, non ci gira intorno, ti fa subito capire se sei accettato o è meglio cambiar aria. Qui la gente ti trasmette tanto, soprattutto l’amore per la propria terra. C’è solo da ringraziarli per quello che sono, per l’accoglienza ricevuta e per l’affetto dimostratoci.
Torniamo a casa e non sentiamo il carico e la stanchezza di tre giorni intensi. Grazie a chi ha organizzato questi tre appuntamenti. Grazie a chi ha speso tempo e ci ha ospitati, a tutti i circoli, collettivi solidali e complici.
Stiamo tornado giù, strade chiuse dal terremoto, il tom tom è legato alla vecchia viabilità, siamo costretti ad improvvisare. Seguiamo una strada che ci porta in montagna, poi giù. Ci fermiamo a mangiare un panino, siamo sui Monti Sibillini. Attraversiamo ciò che sembrano ruderi abbandonati, in verità sono piccoli paesi colpiti dal terremoto: Serravalle, Cascia, Cittàreale Amatrice, Accumoli, Arquata. Sembrano non luoghi, strano contrasto tra lo splendore delle montagne e ciò che rimane di quelle zone. Un cantiere aperto che non nasconde ferite, non nasconde i ritardi e le tante ingiustizie, sulla speculazione della ricostruzione.
Ci fermiamo a riflettere e siamo ancora più convinti del lavoro che stiamo portando avanti. Siamo contro quest’opera inutile e dannosa non solo per la devastazione socio-ambientale che rappresenta, ma soprattutto perché crediamo che i soldi pubblici sottratti, a favore di queste opere, debbano essere invece investiti per la
SALVAGUARDIA, TUTELA E MESSA IN SICUREZZA DEI TERRITORI. Contro un sistema che sfrutta territori e popolazioni, ma per un futuro che metta in primo piano le popolazioni e i territori per uno sviluppo sostenibile.
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