A Cava de’ Tirreni ospitato il congresso su “Pace, terra, dignità” del PRC

Ieri, sabato 18 gennaio, presso la Sala Congressi dell’Hotel Maiorino di Cava de’ Tirreni si è tenuto il XXII congresso provinciale del Partito della Rifondazione Comunista. L’appuntamento, significativo per quanti aderiscono al partito, ha costituito anche un momento di confronto ampio e aperto, che ha visto la cospicua partecipazione di associazioni, sezioni territoriali di partiti della sinistra e del centro-sinistra, rappresentanti di sigle sindacali confederali e di base.

Il congresso si è aperto con un momento di commemorazione per Franco Piperno, militante della sinistra extraparlamentare e attivista, scomparso pochi giorni fa. Tra i presenti, anche il sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, il quale ha evidenziato il contributo del PRC a livello comunale, attraverso il lavoro della consigliera Filomena Avagliano.

Gli invitati e le invitate, ma anche delegati e delegate provenienti dalla provincia di Salerno, hanno partecipato a un percorso di riflessione condivisa su temi cruciali di natura locale, statale e internazionale – toccando aspetti globali come la cooperazione internazionale, la difesa dei diritti umani e la costruzione di reti di solidarietà tra popoli del mondo. Resistenza, pace e uguaglianza le parole chiave, valori necessari per contrastare il rinvigorirsi dell’estrema destra in Europa e nel mondo, la corsa al riarmo e l’aumento delle spese militari, le ormai generali condizioni di precarietà e di sfruttamento lavorativo. Come bussola, la Costituzione.

Dagli interventi di rappresentanti di associazioni, sindacati e partiti, è emerso che la sinistra in Campania si trova oggi ad affrontare con urgenza punti come la sanità pubblica e l’emigrazione sanitaria – a tal proposito è stata sottolineata l’importanza di presidi come case e ospedali di comunità. Si è discusso anche dell’autonomia differenziata e del rischio che essa accresca i divari che sussistono da anni nel Paese, con una “questione meridionale” sempre aperta.

Inoltre, è stato rimarcato che scuola e università dovrebbero essere visti come luoghi di formazione di una cultura critica e non unicamente come strumenti finalizzati all’inserimento nel mondo lavorativo.

Acceso il dibattito nella sala anche in merito al disegno di legge 1660, divenuto noto come “Decreto sicurezza”, e al diritto all’abitare, nonché all’importanza di un welfare sociale inclusivo che possa rispondere alle esigenze degli anziani e, al contempo, dei giovani.

È stata messa in risalto la centralità di una politica partecipata e attiva, al servizio della collettività e del bene comune, per il miglioramento della vita di chi vive in Italia, con particolare attenzione ai più vulnerabili, contrastando ogni cultura particolaristica e individualistica nelle istituzioni. Il focus è stato posto, in aggiunta, sul valore del mutualismo e sul bisogno di affrontare problemi sistemici di accentramento proprietario e di accaparramento delle risorse da parte delle grandi multinazionali, come accade nella Piana del Sele, dove gli enormi profitti generati non ricadono equamente sulle comunità locali, smentendo le teorie del cosiddetto trickle-down, di “gocciolamento” della ricchezza verso il basso.

Altri temi, non di minor importanza: le elezioni regionali alle porte, l’inquinamento in Campania e il suo legame con il presentarsi di gravi patologie, l’elevato costo dei farmaci, la lotta alla violenza di genere, il reddito universale come strumento di emancipazione, il genocidio a Gaza e la crisi umanitaria nei territori palestinesi.

In sintesi, dagli interventi sono provenute prospettive trasversali e plurali ed è stato messo l’accento sulla necessità di agire concretamente, a partire dalle esigenze reali della popolazione, nel tentativo di risolvere problemi che affliggono i territori del salernitano e di proporre soluzioni pratiche.

Giorgia Bozzetto

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