nell’ambito dell’assemblea
– presentazione di un opuscolo di analisi sul Governo Monti “Ce la faremo”. Qualche nota sul Governo Monti e la partita dei prossimi mesi…
– proiezione di una video-inchiesta autoprodotta da studenti e precari sul paese reale…
Lunedì prossimo, 5 dicembre, Monti convocherà il primo Consiglio dei Ministri davvero operativo, in cui saranno presentate alcune misure economiche per “uscire dalla crisi”. Si tratterà certamente di misure pesanti, per cercare di recuperare subito altri 15 miliardi mettendo l’ICI sulla prima casa, alzando l’età pensionabile, liberalizzando i servizi pubblici locali, aumentando l’IVA… Si tratterà di misure concordate con l’Eurogruppo-Ecofin del 29-30 novembre e che dovranno essere abbastanza “forti” da convincere il Consiglio europeo che si riunirà qualche giorno dopo. Ma si tratterà in ogni caso solo della prima tranche di una complessa manovra che – integrando tutti i provvedimenti già previsti dal Governo Berlusconi, i diktat franco-tedeschi e gli affondi dei capitalisti nostrani come Marchionne – porterà in poco tempo studenti, lavoratori, disoccupati sull’orlo del baratro, come in Grecia.
Non stiamo esagerando: le notizie che leggiamo e la realtà che tocchiamo con mano ci dicono ogni giorno di più che avevamo ragione a denunciare politiche che hanno portato ad una crisi economica senza fine, ad una devastazione sociale immane, alla miseria di un’intera generazione. I mesi che verranno, con i sacrifici imposti sempre agli stessi, renderanno solo più crudo questo scenario. Eppure, soprattutto dopo la caduta di Berlusconi, molti ancora aspettano, sperano un poco che qualcosa cambi; altri invece sono alle prese con le loro difficoltà, con la propria vertenza… I movimenti stagnano e si stenta a mettere assieme un’opposizione che mandi a questo Governo un messaggio chiaro: noi non vogliamo pagare più niente, abbiamo già dato tutto, prendetevela con i ricchi e non tagliateci diritti, servizi, salari!
Così, il 5 dicembre vogliamo anche noi inaugurare il Governo Monti, opponendoci alle sue politiche neo-liberiste e filo-padronali: ci sentiamo di raccogliere l’ansia, la rabbia, l’inquietudine di studenti e lavoratori rispetto alla “nuova” fase che si è aperta con questo governo che di “tecnico” ha ben poco. I media ci vogliono restituire l’immagine di un paese pacificato che si stringe intorno al suo “salvatore”. Noi invece sappiamo che nessuno ci può salvare tranne noi stessi! Tanti sono in pensiero per la propria vita e vorrebbero mobilitarsi e dire la loro: ma non sanno bene come farlo, non sanno bene che sta succedendo e come cambiare questo destino che sembra già scritto. Per questo vi proponiamo un pomeriggio di dibattito in cui cercheremo di capire il perché di questa crisi e soprattutto cosa possiamo fare per uscirne.
Si tratta ormai di mettere in campo una vera e propria resistenza: una campagna duratura di informazione e di mobilitazione, che deve saper coinvolgere fasce ampie di popolazione. Per farlo ci servono gli strumenti giusti, ci serve analisi, ci serve confronto, ci serve incontro. Ma il momento è ora: dopo il “trattamento” di questo Governo potremmo ritrovarci in una società così ingiusta e dura che cambiarla ci sembrerà ancora più impossibile!
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